Oggi sono andato a far girare le gambe a Orgnano, un ridente villaggio alla periferia di Spinea, alla Marcia d’autunno giunta alla 26^ edizione, una tradizionale occasione di ritrovo per gli appassionati della corsa su strada.

Una corsa su tre percorsi cittadini (bitume) ma, come disse il Maestro, … là dove c’era l’ erba … ora ci si deve accontentare.

Parcheggi a libera scelta, bene organizzate le iscrizioni. Ad occhio, un migliaio i partecipanti.

Ristori standard, frutta, dolci e bevande, più che sufficiente per la stagione.

Buona l’organizzazione dello storico gruppo podistico Run Spinea Run. Percorsi ben segnalati e presidiati.

Ho visto tutta la comunità locale riunita attorno alla corsa, dalle mamme con la vendita torte per la scuola dell’infanzia, le signore amanti del bricolage a vedere le loro produzioni, il banchetto delle frittelle di Orgnano, quello del panin onto e l’ immancabile (per fortuna) spina della birra.

Un po’ cara, a mio avviso, la quota d’iscrizione, 4 euro per i servizi (fotografie comprese) e ristori (nessuno lungo il percorso breve che ho fatto). Normalmente per manifestazioni simili se ne pagano al massimo 3.

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È proprio in manifestazioni come questa (tutto ben organizzato, nessuna pecca, “professionalità” tecnica, evidente impegno dei volontari) che mi domando: cosa si potrebbe fare per far vedere l’ anima? Cosa si potrebbe fare per caratterizzare una manifestazione podistica rispetto ad un’altra? Tante, troppe corse non hanno nulla che le distingua l’una dall’altra.

Oggigiorno, corse di pessima qualità organizzativa non si trovano quasi più per cui non basta più organizzare tutto bene per darsi un’identità, per farsi scegliere in un “mercato ” dove la concorrenza (di prodotti sempre uguali e standardizzati) è sempre più aggressiva tra bonificienza e buone cause da sostenere.

Secondo me la sfida per gli organizzatori di manifestazioni di podismo non competitivo e di massa sta proprio in questo: cacciare fuori un’anima, se c’è.

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Addendum. Ho osservato l’umanità in attesa della partenza e posso fare un’ipotesi su un senso di queste manifestazioni: sono momenti in cui i soci e le socie dei vari gruppi si ritrovano, si incontrano, parlano tra di loro indossando la divisa sociale, danno corpo allo spirito di gruppo che li animano, fanno vedere che il “gruppo” c’è. Quando c’è.

Di admin

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