Quando Tommaso chiama io rispondo! Oramai conosco il suo stile, il suo approccio come organizzazione di eventi di trail running.
Quando ha annunciato la sua ultima creatura, la Sardon Run, un trail dal mare, Villaggio del Pescatore fin sul Carso duinese, mi sono subito iscritto senza nemmeno conoscere i dettagli della manifestazione.
Intrigante la denominazione, d’impatto la grafica e, soprattutto, un nome, una garanzia, S1 e Tommaso De Mottoni, dalla Corsa della Bora all’Alpe Adria Ultra Trail.
Ho seguito il montare dell’ interesse via social per la manifestazione e non vedevo l’ ora di godere sul campo questa novità. Quando le aspettative sono alte, la delusione è in agguato.
A 24 ore dalla conclusione del Sardon Run e avendo avuto modo di “digerire” il tutto non posso che essere soddisfatto dell’ esperienza.
Un percorso molto tecnico (ho fatto la distanza intermedia, 15 k con quasi 500 di D+), non tanto per la distanza e il dislivello, ma per il fondo sempre impervio e impegnativo, soprattutto nel tratto notturno con la lampada frontale a illuminare il percorso, per il primo salitone fatto con un caldo e un’umidità atroci, per l’ ultimo strappo prima di imboccare il Sentiero Rilke, ripido e ostico, soprattutto per i 10 k già sulle gambe.
Non in perfetta forma per problemi all’ alimentazione, ho faticato parecchio e non vedevo l’ora di arrivare.
Un percorso crudele fino all’ ultimo metro, fino all’ ultima goccia di sudore, fino all’ ultimo grammo di energia.
Sono arrivato sfinito, assetato (pur avendo bevuto molto), zero fame (ho regalato i sardoni che avevo prenotato e pagato).
Con 3 bicchieroni di birra ghiacciata sono tornato quasi nuovo!
Decisamente affascinante la zona di partenza e arrivo, il Villaggio del Pescatore, molto suggestivo l’arrivo al buio con la parte finale del percorso illuminata a led multicolore e con l’ incitamento di Gilberto Zorat ad accogliere anche l’ultimo arrivato (che non ero io, ma quasi 🤣).
La solita organizzazione impeccabile di S1, dalla scelta dei percorsi dove nessun metro era lasciato al caso, alla segnalazione perfetta con balise ben identificabili anche al buio e ai servizi alla partenza e all’ arrivo.
I 250 partecipanti inizialmente previsti sono diventati 800! Da quel che ho potuto vedere, l’ organizzazione ha tenuto benissimo.
Ho apprezzato, ma non per la prima volta, la “strategia di prezzo” alla quale Tommaso ci ha abituati: un costo per quelli che potremo chiamare i servizi di gara e a libera scelta l’acquisto dei gadget come la maglietta o il terzo tempo.
Ammirevole l’ impegno per garantire, oltre al sobrio ristoro di arrivo compreso nella quota d’iscrizione, una cena con ampio menù direttamente sulla linea di arrivo.
Simpatica, e tecnicamente di qualità, la medaglia finisher, la stessa per tutte le distanze. Bella, pur minimale, la grafica della maglietta ufficiale.
Puntuale e accurato il servizio d’informazione via mail con risposte precise e veloci in caso di questioni specifiche.
Le premiazioni si sono svolte sulla linea di arrivo: mano a mano che arrivava la persona classificata veniva premiata, una cosa che non avevo mai visto fare
Un solo appunto: avrei anticipato il primo ristoro e lo avrei reso un po’ più ricco con qualcosa da mangiare. In alternativa sarebbe stato necessario informare che si sarebbe trattato di un evento in semi autogestione (si fa, basta saperlo).
Ho visto gente felice pur stanca (mi è stato detto che anche il percorso dei 21 k aveva dei passaggi da … imprecazione), ho sentito solo commenti positivi.
Sarà per la fatica fatta, sarà per aver corso al buio (senza farmi male), sarà per i panorami mozzafiato che si sono goduti tanto al tramonto che nel buio della notte con le tante luci in lontananza, ho vissuto emozioni intense e sono certo che ritornerò anche il prossimo anno.
Intanto sono già iscritto alla Corsa della Bora e all’ Alpe Adria Ultra Trail e aspetto indicazioni per partecipare anche all’ Winter Trail sulla neve.
Concludo riprendendo: S1 e Tommaso De Mottoni, due nomi, una garanzia.