Una non-competitiva che potrebbe solo essere rovinata da un’organizzazione carente visto che il contesto “naturale” in cui questa marcia si svolge offre tutti gli elementi per il suo successo. Un successo annunciato che, però, butta sulle spalle degli organizzatori molta responsabilità.
Partenza e arrivo sono a ridosso di un zona collinare unica, con passaggi di grande fascino ambientale ed impegno tecnico. Basta solo scegliere i passaggi più significativi e coerenti con la natura della manifestazione (siamo in una non-competitiva di massa).
A rendere ancora più affascinante il contesto dell’evento podistico va ricordato che questo viene realizzato in uno dei più bei borghi del nord Italia e nell’ambito della Fiera dell’artigianato che rende ancora più unica la cittadina.
Se la manifestazione va bene, se i partecipanti sono soddisfatti, non poteva essere che così (quindi nessun merito degli organizzatori), se va male è tutta e solo responsabilità loro. A fare la differenza è, quindi, cosa di loro ci abbiano messo gli organizzatori (la Pro Loco di Cison di Valmarino).
La Marcia del Ciclamino dal punto di vista di un partecipante.
La zona partenza:
- Due grandi parcheggi non presidiati, riempiti i quali ognuno si doveva organizzare parcheggiando dove trovava
- Un’po’ sacrificata la zona d’iscrizione; posto ce ne sarebbe stato per un’accoglienza con più respiro
I percorsi:
Dopo la scontata (per la sua bellezza) Via dell’Acqua e il passaggio attraverso il Bosco delle Penne Mozze, è stato tracciato sapientemente un percorso che ha reso impegnativa la corsa. Sono stati scelti passaggi in single track di buon livello tecnico evitando di “tirar dritto” per la strada più comoda (per gli organizzatori) ma meno interessante (per gli atleti).
Qui si è visto lo zampino “professionale” degli organizzatori del Trail del Gevero che hanno cesellato, soprattutto nella seconda parte, un percorso da divertimento tanto per chi corre (numerosi tratti tecnic) che per chi cammina (quasi tutto il percorso si snodava nell’ombra del bosco). Buona la segnalazione con volontari a presidiare i punti critici
Ristori più che abbondanti e ricchi: tre lungo il percorso della 10K con acqua FRESCA di frigo e con anguria altrettanto FRESCA, cose molto apprezzate vista la giornata calda e pur essendo il percorso quasi tutto all’ombra. Cose semplici, che però fanno la differenza e che dimostrano la cura messa dagli organizzatori e dai tanti volontari. Banane, biscotti e crostata hanno completato il menù. Ristoro d’arrivo rifornito anche per gli ultimi arrivati. Nulla di scontato anche qui.
Premio ai partecipanti (+ 2 €) una piantina di ciclamini. Per i miei gusti avrei preferito un oggetto/gadget che mi avesse fatto ricordare nel tempo la manifestazione. Non mi piacciono i “ricordi” che si mangiano, che si bevono, che si consumano a meno che non si tratti di qualcosa davvero tipico del posto e dato ad un costo conveniente. A motivazione di questo oggetto va, anche, detto che che lungo i sentieri che abbiamo percorso abbiamo spesso trovato ciclamini e che la marcia è dedicata ai ciclamini.
Molto apprezzato il servizio fotografico messo rapidamente a disposizione dei partecipanti – gratuitamente – dalla sempre presente e generosa Anita Maset.
Un solo appunto: sarebbe stato bello che l’organizzazione avesse previsto una corsia preferenziale e, magari, un menù a prezzo dedicato, per il pranzo presso il chiosco della Pro Loco. Quando una manifestazione podistica si svolge bell’ambito di una sagra, visto che la corsa stesssa fa parte delle attrazioni della sagra e i podisti sono chiamati per portare animazione e “clienti”, mi pare che un’attenzione particolare a questo aspetto possa essere una buona “merce di scambio” sagra/podisti. Da qualche parte si fa, ma l’abitudine non è tanto diffusa.
Concludendo: ci sono non-competitive che si svolgono in contesti anonimi e che solo la maestria degli organizzatori riesce a trasformare in eventi degni di essere partecipati dando loro un’anima e altre che , invece, rimangono anonime e non si capisce il motivo per cui vengano organizzate e per cui partecipare.
Ce ne sono altre che si svolgono in un contesto che da solo fa la differenza e dove gli organizzatori potrebbero non dare alcun valore aggiunto.
Nella Marcia del Ciclamino l’organizzazione ha fatto la differenza. Grazie.
10 km con quasi 500 metri di dislivello positivo