Il Trail nasce come corsa su terreno impervio e con dislivello ed è una corsa impegnativa per le caratteristiche del percorso. Oggigiorno vediamo chiamare trail corse in pianura se non addirittura in città, con la recente novità degli Urban Trail (con alcuni amici runner si pensava di fare il Trail dea Panocia, su e so par i trodi 😅).

Chiamare trail una manifestazione podistica è diventata un’operazione di marketing, un modo per attirare partecipanti e far cassa approfittando di una moda.

Con questo pregiudizio mi iscrivo al Feltre Urban Trail che da un paio d’anni affianca il tradizionale Giro delle Mura di Feltre.

Sarà trail? Che trail sarà?

Devo dire che, un po’ per la struttura urbanistica della città (sfruttate che meglio non si poteva), un po’ per le sapienti scelte degli organizzatori, mi sono trovato a fare una corsa  definibile trail senza vergogna.

Breve (10k) ma con un dignitoso dislivello (300 D+), con passaggi lungo le vie e le scalinate cittadine e i sentieri – anche di single track sassosi, sterrati, erbosi – delle altrure che circondano la città; segmenti impegnativi pur brevi e che mettono a dura prova gambe, articolazioni e polmoni.

Insomma, un percorso vario, divertente che ci ha fatto conoscere la città e i dintorni.

Scarse le segnalazioni per raggiungere i parcheggi. Area iscrizioni ampia e con servizio bene organizzato, WC in numero sufficiente per il numero dei partecipanti (credo sugli 800) e docce. Ottima la segnalazione del percorso con tanti volontari nei punti critici (basta guardare la traccia per rendrsi conto delle criticità organizzative).

Allestimento della zona di partenza e arrivo tipico delle grandi manifestazioni, che ti fa sentire un atleta importante anche se arrivi ultimo.

Pacco gara (10 €) ben curato nella forma e ricco nella sostanza. Un discorso – in generale – sulla maglietta andrebbe fatto (lo dice un feticista della maglietta).

Grave pecca, vista la calura e pur avendo corso di sera, la carenza di punti acqua. Il ristoro lungo il percorso era al 6^ km e poi all’arrivo (entrami più che adeguati): troppo poco, ne sarebbero stati necessari almeno altri due con sola acqua. Passando per le vie del centro e andando a ritmo lento sono entrato in un bar a comperarmi una bottiglietta d’acqua per sopravvivere.

Ci sarò anche il prossimo anno, sperando di non aver più problemi al piede e divertirmi di più a correre!

Di admin

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