Finalmente una corsa estiva al fresco! Siamo nell’ altopiano di Asiago, 1.000 metri.
Un “normale” percorso tra i boschi ma reso affascinante dalle luci frontali degli atleti e dalle torce disposte su quasi tutta la sua lunghezza; un percorso che si è sviluppato lungo il tracciato di un’ex ferrovia, la Vaca Mora, appunto.
Percorso in linea praticamente pianeggiante (115 D+) con la prima sezione in leggera salita e la seconda in discesa, in buona parte nel bosco ma con lunghi tratti urbani su strada asfaltata.
La strada del trenino scorre parallela alla strada principale che finito il Costo porta ad Asiago. La partenza è da Campiello, in una radura nei pressi di un ex cimitero della Grande Guerra e arrivo nei pressi del palazzetto dello sport di Canove.
Decisamente suggestivo il percorso, fatto in notturna, tracciato con le fiammelle di centinaia di ciotole di Citronella e illuminato dalle luci frontali degli atleti.
Di grande impatto emotivo la zona dell’ arrivo in cui è stata ricreato l’ effetto del passaggio della Vaca Mora , treno a carbone con correlate emissioni di fumo inquietante.
Ottima organizzazione. Bagni puliti in zona arrivo, docce calde presso la piscina (nei social ho letto commenti poco positivi sulla scarsa disponibilità delle docce pur essendocene molto di più).
Possibilità di lasciare la sacca in zona partenza (dove si veniva trasportati anche due ore prima della partenza) e ritrovarla all’ arrivo.
Eccellente ristoro all’arrivo, con tanta frutta di stagione, bevande; ottimo pasta party.
Sempre nei social, ho letto critiche per l’esosità dei costi delle bevande messe in vendita in zona pasta party e delle foto (a questo punto sono da apprezzare gli organizzatori che – con il supporto di fotografi volontari o da loro pagati – mettono a disposizione le fotografie, che a comperarle portano ad raddoppio della quita d’iscrizione).
Ma la criticità, per me ma anche per parecchi altri partecipanti (commenti nei social), più pesante è data dal costo della quota di partecipazione, davvero esagerato. Per 10 km pianeggianti e su percorso facilmente accessibile per ogni questione organizzativa e di sicurezza, si sono pagati 22 euro (28 last minute). Decisamente tanti, anche se in parte giustificati dai costi organizzativi di una corsa in linea con il necessario trasporto degli atleti al punto di partenza.
Decisamente deludente il “pacco gara + gadget” (come definito nel sito della manifestazione) che si è concretizzato in due campioncini di marmellata e in uno scaldacollo.
Non semplice raggiungere il punto di distribuzione dei pettorali a Treschè Conche. Puntato con il navigatore Pro Loco, come da indicazioni, mi trovo nel piazzale di un deposito della Pro Loco (all’inizio della stradina che portava al deposito c’era il cartello Informazioni turistiche). Sarebbe bastato mettere anche l’indirizzo …
Nessuna indicazione per i parcheggi e nessun parcheggio dedicato agli atleti e alle atlete … Sarebbe stato un segnale di attenzione per chi è venuto da fuori.
Ultima considerazione: come da presentazione della manifestazione, l’evento è stato organizzato dalle locali associazioni per la promozione del turismo e, per questa ragione, la manifestazione stessa avrebbe dovuto essere un biglietto da visita della zona turistica ma non so se e in quale misura questo obiettivo, proprio per le criticità sopra evidenziate, sia stato raggiunto. Queste manifestazioni, dal punto di vista della promozione del turismo, sono un’occasione per investire o per fare cassa?
Come sempre su questo blog, opinioni personali e argomentate.
P.S.
Ho calcolato male i tempi e sono arrivato sul posto troppo presto … stancato di aspettare, sono partito da solo un’ora e mezza prima della partenza ufficiale …e così mi sono perso tutta la magia della corsa, intesa come clima e socialità che si crea prima, durante e dopo la gara. Però il percorso lo ho fatto tutto, in modalità non competitiva.