La Corsa della Bora, uno dei trail più importanti nel calendario del trail running italiano e non solo, Un evento molto impegnativo dal punto di vista atletico ma che offre ai partecipanti tante soddisfazioni anche per il suo tracciato spettacolare, con continue variazioni di panorama e di fondo. Uno scenario unico che racchiude in se le caratteristiche dell’alta montagna, ma in riva al mare.
Questa è la mia quarta Corsa della Bora, sempre in uno dei percorsi minori, quest’anno un minore ancor più … minore, ma sempre arrivato. Di questi tempi la mezza maratona è la distanza massima che mi posso permettere, e solo quando il tempo limite è generoso.
Forse per questo, la Corsa della Bora è il mio trail del cuore, un evento al quale tengo tanto, la mia “sfida” dell’anno. Per questo un po’ mi è dispiaciuto aver deciso (saggiamente) di deviare per la 13 k e non mettere nel sacco la mia mezza stagionale. Una ragione in più per fare la Bora 2025, sperando che sia ancora la Mezza non competitiva! Mi pare, però, di essermi già iscritto alla mezza dell’Alpe Adria Ultra Trail, organizzato sempre da SentieroUNO, ovvero Tommaso de Mottoni
La Corsa della Bora 2024, un’edizione EPICA, come la hanno definita gli stessi organizzatori: acqua sotto e acqua sopra, fango, rocce scivolose ma non vento teso e neppure freddo, e queste ultime condizioni climatiche hanno reso gestibile una corsa tutta sotto la pioggia a tratti di forte intensità.
2.800 iscritti ma partiti solo il 40% (dati dell’organizzazione). Questo dato la dice tutta sulle condizioni climatiche in cui si è svolta la Corsa dello Scirocco (come è stata ribattezzata dagli organizzatori visto il vento caldo che è soffiato fino alla sera del 6 gennaio)
Un’organizzazione poderosa (8 percorsi da 164 a 13 km) e super efficiente. Percorsi ben studiati per non annoiare e per offrire ai runner una sfida continua, ben segnalati anche se non è sempre stato facile tenere d’occhio il fondo stradale e la segnaletica con l’acqua che ti entrava negli occhi. Ristori super (prosciutto carsico, cotto in crosta di pane, ancora fumante, zuppa di verdura, brodo, melanzane e zucchine alla griglia, formaggio più le “solite” cose che si trovano nei ristori delle corse importanti). Servizio navetta verso le partenze e dall’arrivo al centro città.
Della Corsa della Bora, ma più precisamente della sua anima, Tommaso de Mottoni (ultra runner con la passione dell’organizzazione), apprezzo lo spirito di ricerca che lo anima, ricerca di nuovi itinerari (dopo tre anni cambiano ancora i percorsi e il luogo di arrivo), di nuove formule organizzative; apprezzo la sua voglia di innovare, di sperimentare, apprezzo la flessibilità e la sua capacità di adattarsi alle circostanze per creare le migliori condizioni, anche di sicurezza, per i partecipanti. Insomma, un’edizione della Corsa della Bora non è mai uguale alla precedente e le sorprese, sempre positive, sono dietro l’angolo.
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